Ciao bimbi!
Quasi in ogni favola si parla di cibo!…
Torniamo a proporvi come lo scorso anno un’esperienza
divertente e ricca di acquolina in bocca: alcune ricette di
cucina da realizzare con la mamma, il papà o i nonni, in un
viaggio nelle favole già conosciute ed altre ancora da
scoprire…
Dopo aver realizzato la ricetta, mentre il piatto cuoce,
possiamo vivere la pazienza dell’attesa, ascoltando la
lettura della fiaba abbinata alla ricetta…
Iniziamo con la leggenda che racconta l’origine del dolce
più famoso dedicato alla festa del papà: LE ZEPPOLE DI
SAN GIUSEPPE… per essere sicuri che la ricetta fosse
corretta, la maestra Caterina le ha cucinate e tutte noi a
scuola le abbiamo assaggiate… che bontà!!!
La ricetta la trovate in allegato e di seguito la storia da
leggere mentre le zeppole cuociono…
divertitevi e buon appetito!
LA LEGGENDA DELLE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE
Tramontava il sole nel cielo infuocato di Nazareth, e un vecchio falegname, seduto sulla soglia
della sua povera bottega, si godeva un’ora di tranquillità.
Seduto sugli scalini accanto a lui, un bimbo biondo giocava con dei pezzetti di legno. Per la viuzza
stretta e contorta, avanzò un mendicante, un vecchietto lacero e scarno. Arrivato davanti alla
bottega, si fermò: – Un pezzo di pane, per carità! – mormorò tremando e la testa gli crollò sul
petto.
Il falegname balzò in piedi e lo sostenne. – Vieni, entra e riposati un poco – esclamò il falegname.
L’aiutò a sedere e gli porse un boccale di acqua fresca. Il poveretto bevve avidamente, ma il viso
del falegname era triste. – Purtroppo non ho del pane da darti – disse. – Non ne è rimasto
neanche un pezzetto. Maria è andata a cercare un po’ di farina; se ti fermi, ella preparerà subito
un pane per te.
Il vecchietto si alzò faticosamente. – Debbo andare – disse – Ho molta strada ancora da
percorrere. Non dimenticherò mai la tua bontà, falegname. Come ti chiami?
– Giuseppe.-
Il vecchietto salutò e uscì. Sui gradini si fermò un attimo ad accarezzare il bambino che giocava
con il suo mucchietto di trucioli. Il piccino alzò gli occhi e sorrise. Anche Giuseppe era uscito
sulla soglia a guardare il povero vecchietto che si allontanava curvo e tremante.
– Nemmeno un pezzetto di pane! – sospirò il falegname. Ma in quel momento lo sguardo gli cadde
sui trucioli e sui pezzetti di legno che il bimbo stava allineando sul gradino e gettò un grido di
meraviglia.
Non erano trucioli, non era legno: erano piccoli pani e ciambelline, freschi e fragranti come
appena usciti dal forno. – Gesù! – balbettò Giuseppe tremando di emozione – Non sarà lontano
quel povero vecchio.. bisogna chiamarlo! Gesù sorrideva nel suo radioso, divino sorriso. Raccolse il
pane con le sue rosee manine, se lo strinse al petto e corse verso il fondo della strada.
Questa leggenda dell’infanzia di Cristo è raccontata, in alcune zone del meridione, ai
bambini, quando in certe giornate di marzo, si sfornano dolci, piccoli pani e fragranti
ciambelline arrotolate come trucioli: le zeppole di San Giuseppe.
Un abbraccio
Maria Giovanna, Elisabetta, Martina, Caterina